lunedì 6 dicembre 2010

Pescecappa e Pescetrullo

Pescecappa, design Gaetano Pesce per Elica


Pescecappa è un prototipo di cappa aspirante ideato dall’architetto e designer Gaetano Pesce e realizzato da Elica, azienda leader mondiale nella produzione di cappe da cucina, per Pescetrullo, inconsueta e innovativa abitazione realizzata da Caterina Tognon nella campagna pugliese, su progetto dello stesso Gaetano Pesce.

Noto per la sua capacità di operare trasversalmente nei campi dell’architettura, delle arti visive e del design, Gaetano Pesce rivisita un elettrodomestico protagonista nella cucina contemporanea, partendo dal suo predecessore: la cappa del camino. “Un magico cappello di umori odorosi, di un passato freschissimo di memorie”, un oggetto sospeso fra tradizione e memoria storica, divenuto nel tempo strumento tecnologico indispensabile nelle nostre case.


Gaetano Pesce rende protagonisti nel suo Pescecappa i prodotti della Terra, verdure, frutta, legumi: “gli ingredienti che siamo soliti utilizzare per preparare il nostro cibo” che conservano odori e sapori semplici ma antichi, simboli di una filosofia di vita salutare e rispettosa dell’ambiente. 


  
In un momento economicamente e socialmente difficile, che opprime la fantasia e non favorisce i sogni, Pesce interpreta un oggetto industriale di uso comune caricandolo di significati nuovi e inaspettati, donandogli freschezza e leggerezza al fine di trasmettere sentimenti positivi di gioia, calore, ironia e ottimismo. 












Pescecappa e Pescetrullo testimoniano la posizione di Gaetano Pesce nel dibattito che riguarda il design e l’architettura contemporanei, la netta presa di distanza dalle geometrie astratte e razionali sostituite con forme ironiche e sensuali: “Come mi vado sempre più convincendo, la figura, l'immagine riconoscibile è la forma che gli oggetti del nostro quotidiano amano vestire". Un desiderio di ritorno alla figurazione e alla narrazione che in questi anni non interessa solo il design e l’architettura ma anche l’ambito parallelo delle arti visive.
Sperimentando materiali innovativi, l’artista propone una nuova immagine della cappa aspirante, vista come: “Un elemento di diversità nello spazio della cucina, un punto di colore un po' scapigliato e luminoso, una presenza che a guardarla ci provoca il sorriso”.

 
                         Altre varianti di colore


La stessa filosofia caratterizza le architetture del Pescetrullo realizzate in poliuretano espanso, applicato a spruzzo su una cassaforma in legno che prende il posto del tradizionale muro di mattoni o di pietra. Gaetano Pesce si concentra sull’applicazione di questo nuovo materiale, da lui stesso definito “della modernità”.



Il poliuretano è per la prima volta usato in un’architettura reale, non padiglioni temporanei ma case da abitare, con tutte le problematiche annesse a una buona funzionalità nel tempo. La coppia di piccole architetture sembrano piuttosto oggetti di design cambiati di scala: appaiono come “scatole viventi”, seguendo l’esigenza di Pesce di dare loro sembianze velatamente umane, trasformandoli in personaggi di una narrazione.



I due volumi posti tra gli ulivi di Carovigno, nella Puglia profonda che si allunga nel Mediterraneo, assumono le sembianze di un uomo e di una donna. Sono case ritratto dei committenti, due grandi facce, piene di espressività e ironia. La scelta dei colori è semplice: azzurro lui e rosa lei.

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